Ersilia festa, originaria di Avellino, è una donna che ha vissuto una delle esperienze più trasformative della sua vita nel luogo più inaspettato: il deserto australiano. La sua storia è una testimonianza di coraggio, adattabilità e forza d’animo, elementi che l’hanno portata a confrontarsi con le condizioni estreme del Western Australia, un’area nota per le sue miniere e la sua inospitalità naturale.
Da principessa a guerriera del deserto: l’incredibile avventura di Ersilia Festa. 1
Da sognatrice a combattente. 1
L’adattamento al villaggio di Rio Tinto. 2
Una comunità internazionale in un ambiente estremo.. 2
Emozioni accentuate nel deserto.. 3
Un archivio di esperienze e umanità. 3
Un sogno avventuroso: il Polo Sud. 3
Una vita in costante evoluzione. 4
Dieci anni fa, Ersilia ha lasciato la sua amata Avellino per affrontare nuove avventure e sfide in Australia. In cerca di opportunità e di una vita diversa, si è stabilita nel vasto e variegato continente australiano. Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha reso il suo viaggio ancora più arduo. Come molti, anche Ersilia ha dovuto confrontarsi con le difficoltà e l’incertezza portate dalla crisi sanitaria globale.
Finita l’emergenza Covid e riaperti i confini, ad inizio 2022 Ersilia ha deciso di tornare in Italia per un breve periodo, desiderosa di riconnettersi con le sue radici. Ma quando è tornata in Australia, con l’intento di chiudere le ultime questioni rimaste in sospeso e di dire addio al paese che l’aveva accolta, ha avuto una rivelazione.
Ersilia si è resa conto di stare rileggendo lo stesso “libro” della sua vita, ma con occhi nuovi. Ha visto l’Australia sotto una luce diversa, con una rinnovata consapevolezza e apprezzamento per le opportunità che ancora poteva offrire. Questa nuova prospettiva l’ha portata a considerare un’ulteriore sfida: candidarsi per un lavoro nelle miniere di Rio Tinto, situate nel deserto del Western Australia. Con determinazione, ha inviato il suo curriculum, pronta ad iniziare un nuovo capitolo in un ambiente tra i più estremi e stimolanti al mondo.
Da sognatrice a combattente
Ma chi era Ersilia da bambina? Ersilia era una sognatrice. “Ero una principessa”, ricorda. “Amavo le storie d’amore e tutto ciò che riguardava le principesse e il lieto fine”. La vita, però, l’ha portata lontano dai sogni infantili. Oggi Ersilia indossa scarponi robusti, una tuta da lavoro e porta i capelli raccolti mentre affronta le sfide del suo lavoro in miniera.
Nonostante il cambiamento di scenario, la forza interiore che ha sviluppato non ha fatto latro che renderla più consapevole. È una donna forte Ersilia, da principessa sognante a guerriera del deserto. La sua trasformazione è una testimonianza di potenza, di coraggio e di resilienza.
L’adattamento al villaggio di Rio Tinto
L’adattamento non è stato facile per Ersilia. I primi mesi sono stati una prova continua, sia fisicamente che mentalmente: “all’inizio è stato come essere catapultati su un altro pianeta”, racconta, “il caldo opprimente, le giornate interminabili e la vita in un container di latta sono una sfida continua”. Tuttavia, Ersilia ha trovato un modo per affrontare queste difficoltà, sviluppando una forza interiore che le ha permesso di superare ogni ostacolo. Ora, dopo molti mesi, può dire di sentirsi parte di quella comunità isolata ma vibrante
La vita nel villaggio
Rio Tinto non è solo una delle maggiori compagnie minerarie al mondo, ma rappresenta anche una comunità isolata nel deserto australiano. Questa miniera è circondata da un paesaggio inospitale, con temperature che possono raggiungere i 47 gradi Celsius, e una fauna selvaggia che include ragni velenosi. In un contesto così ostile, Ersilia ha trovato un’opportunità unica.
Assunta per occuparsi dell’accoglienza e dell’assistenza ai residenti del villaggio minerario, Ersilia si è immersa in una realtà fatta di regole ferree e duro lavoro. Con turni lavorativi di 12 ore al giorno, e un sistema di “fly in and fly out” che prevede due settimane di lavoro consecutive seguite da una settimana di riposo, la vita in miniera è un costante test di resistenza fisica e mentale.
Una comunità internazionale in un ambiente estremo
Nel villaggio di Rio Tinto, Ersilia è una delle poche donne in un ambiente dominato dagli uomini. Solo il 15% della forza lavoro è femminile, ma questo non le ha impedito di trovare il suo posto e crescere interiormente. Con 900 lavoratori provenienti da ogni parte del mondo, il villaggio è un microcosmo internazionale, isolato geograficamente ma ricco di interazioni culturali.
La routine quotidiana nel villaggio è rigorosa, ma per Ersilia, ogni giorno rappresenta una nuova sfida e un’opportunità di crescita personale. “Per lavorare qui devi essere integro”, spiega, “altrimenti ti smonti”. Questa esperienza non solo ha temprato il suo spirito, ma le ha anche dato una nuova prospettiva sulla vita e sul valore della resilienza.
Emozioni accentuate nel deserto
Il Western Australia, con il suo paesaggio arido e isolato, non è solo un luogo di lavoro per Ersilia, ma anche un teatro in cui le emozioni sono amplificate. “Qui, tutto si sente più intensamente”, spiega. “Se hai dei traumi o delle paure, qui devi affrontarli, non c’è modo di evitarli.” Questo ambiente estremo ha avuto un impatto profondo su di lei, costringendola a confrontarsi con le sue emozioni e a diventare più forte.
Ersilia descrive questa esperienza come una grande opportunità. “O impazzisci o diventi forte”, dice. E lei, senza dubbio, è diventata forte. Ogni giorno trascorso nel deserto è una lezione di determinazione, che la prepara per qualsiasi cosa il futuro possa riservarle.
Un archivio di esperienze e umanità
“Il deserto è un luogo che ti aiuta a capire e ad esplorare te stesso. È come fare archivio, raccogli le tue esperienze, le tue emozioni, e quando finalmente scendi dall’aereo per tornare in qualsiasi altro posto, quel posto diventa casa”, racconta Ersilia. ‘Nel deserto c’è l’immensità, e nell’immensità ci sono cose brutte e belle”. Questa vastità le ha permesso di vedere l’umanità in un modo più nitido, specialmente tra i minatori, stremati dopo 12 ore di lavoro.
Nel cuore del deserto Ersilia, vede persone fragili e coraggiose allo stesso tempo, individui che affrontano ogni giorno una sfida immensa con una forza sorprendente. Grazie alla sua attitudine positiva e alla sua energia formidabile, è stata riconosciuta come migliore impiegata del mese. ‘È un’energia femminile”, dice con orgoglio, “un’energia da vendere!”
Un sogno avventuroso: il Polo Sud
Nonostante le difficoltà, Ersilia non si lascia scoraggiare. Al contrario, la sua esperienza nel deserto australiano ha acceso in lei il desiderio di affrontare nuove sfide. Quando le chiedo quali siano i suoi piani per il futuro, la sua voce si rompe emozionata. “Il Polo Sud”, risponde senza esitazione. La sua prossima ambizione è una spedizione nelle terre ghiacciate dell’Antartide, dove il petrolio si nasconde sotto strati di ghiaccio e le temperature scendono a meno 47 gradi.
Per molti, l’idea di affrontare climi così ostili sarebbe intimidatoria, ma non per questa donna. “Non conosco la paura”, dichiara con convinzione, “ogni nuova sfida è un’opportunità per crescere e scoprire di più di me stessa”. La sua audacia e il suo spirito indomito la spingono ad esplorare nuovi orizzonti, cercando costantemente di superare i suoi limiti.
Una vita in costante evoluzione
La storia di Ersilia Festa è un inno alla forza interiore e alla capacità di adattamento. Dalle colline dell’Irpinia al deserto arido australiano, il suo viaggio è una continua esplorazione di sé stessa e del mondo. In un’epoca in cui molti cercano sicurezza e stabilità, lei sceglie l’incertezza e l’avventura, trasformando ogni sfida in un’opportunità’ per crescere.
E mentre si prepara per la sua prossima grande impresa, il suo spirito indomito ci ricorda che la vera forza non si trova nell’evitare le difficoltà, ma nell’affrontarle con coraggio e determinazione. La sua storia è una fonte di ispirazione per tutti noi, un invito a esplorare i nostri limiti e a scoprire la grandezza che si nasconde dentro di noi.
Ersilia ha scelto di abbracciare l’ignoto e di costruire una vita ricca di significato. La sua esperienza a Rio Tinto non è solo un lavoro, ma un viaggio alla scoperta di sé, una testimonianza della potenza trasformativa della sfida e dell’avventura.