“No, quando ordini al banco, no. Non devi dare nessuna mancia. È solo quando c’è qualcuno che ti serve al tavolo che la mancia è in qualche modo dovuta. In quel caso lascia almeno il 15%.”
Era il 2001, e il mio amico Don, all’epoca anche un collega, si era molto gentilmente offerto di farmi da Cicerone per le strade di San Francisco. All’epoca ero un turista e neanche sospettavo che vent’anni dopo sarei diventato un americano anch’io.
Quel giorno mossi i primi passi nel mondo del “tipping”, ovvero come elargire mance e mancette a destra e a manca senza fare la figura dell’avvido, ma nemmeno dello sprovveduto.
Il consiglio di Don e la prospettiva europea sulle mance
Il consiglio di Don all’epoca fu prezioso. Ed era ovviamente corretto,…per l’epoca! perché oggi le cose non stanno più esattamente in quei termini.
Da italiani—ma diciamo pure da europei—l’idea di un 15 o 20% di maggiorazione su merci e servizi ci sembra un mezzo sopruso, ma capiamo anche che qui in America funziona così. Del resto, quando sei a Roma, fai come i romani dicono gli anglofoni, e Paese che vai, gente che trovi, più prosaicamente diciamo in Italia. Quindi, quando siamo in USA, per non fare la figura dei taccagni, ci arrendiamo all’idea di pagare la lauta mancia, indipendentemente da quanto ci sia piaciuto quello che abbiamo mangiato. Del resto, e a puro titolo di esempio, mica è colpa del cameriere se il cuoco pensa che l’origano nel gelato sia un tocco di classe al menù?
La sfida delle mance al banco
Il discorso cambia quando ordiniamo al banco. Se dare la mancia a chi c’ha servito per tutta la sera ha un suo perché, dare $5 in aggiunta al conto a chi ci ha semplicemente consegnato un panino al limite della commestibilità da dietro un bancone ci farebbe farebbe passare come novellini che buttano via i soldi senza pensarci.
Ed è qui che comincia il problema, il momento in cui è visibile lo scostamento dagli ottimi consigli che Don mi diede vent’anni fa.
L’evoluzione del tipping
Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione anche delle mance e persino gli americani sono confusi, e in molti casi arrabbiati della piega che il tipping sta prendendo. L’idea che la mancia sia dovuta solo se un cameriere ci ha servito—e lo ha fatto con attenzione ed entusiasmo—è tramontata da lungo tempo. Anche in presenza di un servizio scadente, il cameriere americano si aspetta il 20% o più. Non dargliela significa mandare il messaggio “mi sono sentito trattato così male che penso che i soldi dovresti darli indietro tu a me!”. Non si fa. Io stesso l’altro giorno ero a cena con la famiglia. Erano lentissimi e hanno fatto casino con le ordinazioni. Alla fine ho dato “solo” il 15% di mancia, ma non darla proprio? Deve esserci un motivo tanto grave da far gridare “voglio parlare col manager!”
La tecnologia e il dilemma delle mance
Ma torniamo al banco. Fino a poco tempo fa, l’impiegato dietro il banco che prendeva le ordinazioni doveva semplicemente dirti quanto avevi speso e poi far raccogliere i soldi o far passare la carta. Adesso, complice la tecnologia e il covid, sono passati ad un altro protocollo. Il cassiere annuncia il prezzo e poi rivolge verso di voi il tablet per ultimare la transazione con la carta di credito. Ma il tablet non vi dice semplicemente il prezzo. Troppo facile. La schermata vi mostrerà quanta mancia dare con un click. Quello che non potete più fare (almeno, non con un singolo click) è declinare la mancia. Le opzioni saranno del tipo 15, 20 e 25%. Se volete dare zero di mancia, dovete cliccare il tasto “custom” (personalizza) e scegliere esplicitamente di dare zero. Lì servirà essere forti perché il destinatario della mancia è lì davanti a voi, ed è a lui (o a lei) che dovrete negare l’obolo. Essere spilorci diventa difficile perché la vittima dalla vostra manina corta è lì a 60 centimetri da voi e vi guarda negli occhi. Di colpo, avete un dilemma morale in piena regola da risolvere nel giro di un secondo.
La mia soluzione
Come risolvere la cosa? Le mance vanno lasciate oppure no? E se sì, come regolarci per decidere quanto lasciare di caso in caso? A breve, vi dirò come risolvo il dilemma io, ma prima parliamo della questione analizzandola da un contesto più ampio, senza lasciarci prendere dalle emozioni. La domanda di base è: perché agli americani viene chiesto di lasciare una mancia?
In USA, molte persone che lavorano nel settore dei servizi, come camerieri, autisti di taxi e personale alberghiero, spesso ricevono salari di base relativamente bassi. Le mance quindi diventano una componente essenziale del loro reddito complessivo, aiutandoli a sostenere se stessi e le loro famiglie. Questo è uno dei problemi di fondo. Il datore di lavoro assume che il lavoratore riceverà mance, e quindi può rendere attraenti stipendi bassi. Lasciare una mancia, quindi, è il modo di pagare il prezzo vero della merce o del servizio. Per un italiano, questa è roba che mò voto per Rifondazione Comunista. Se vuoi fare l’imprenditore, paga stipendi adeguati e non rompere le scatole.
In effetti, contrapporre l’interesse del lavoratore a quello del cliente come avviene in USA è un atteggiamento distorto per un europeo. Detto questo, l’IRS—l’Agenzia delle Entrate americana—dà per scontanto che le mance vengano elargite e se questo non avviene, si finisce sotto la lente. Per legge, le mance sono tassate, e per questo l’americano medio non ha problemi col concetto di lasciare un 20% al cameriere che l’ha servito al ristorante.
Ma non è tutto. Lasciare una mancia è sempre stato anche un modo per riconoscere il buon servizio. È una pratica radicata nella cultura americana e serve come feedback positivo per i lavoratori, incentivandoli a mantenere alti standard di servizio. In molte zone degli USA, poi, l’aspettativa che i clienti lascino una mancia è culturale. Non farlo può essere visto come una violazione delle norme sociali e viene interpretato come insoddisfazione per il servizio ricevuto.
Ovviamente, un cameriere che ci ha portato da mangiare potrà seguire solo un numero limitato di tavoli, ma il ragazzo dietro la cassa che prende l’ordine, perché dovrebbe meritare una mancia? In aggiunta, ancora manco so se le vivande che riceverò da solo da lì a qualche minuto saranno in effetti leccornie, oppure se mi pentirò di aver dato il mio patronato a quel posto quel giorno. Su quale base dovrei basarmi per dare una mancia?
Ecco quello che faccio io. Se mi sono seduto e un cameriere mi ha accudito e riverito, la mancia sarà del 20%. È difficile che io dia di più. Un quinto mi sembra già tanto. D’altro canto, è difficile anche che dia di meno. Mi hanno fatto aspettare troppo? Il cameriere ha sbagliato l’ordinazione? Il cameriere è stato sgarbato? Ok, in quel caso potrei abbassare la mancia ed arrivare al 15%, ma non di meno. È più facile che mi riprometta di mettere una review negativa su Google o su Yelp se qualcosa va veramente storto. Quella sì che la sentono i ristoratori. Ma lo faccio di rado, per rispetto di chi mette su un’azienda e ha diritto anche a qualche passo falso senza essere messo alla berlina.
Le mance al bancone: il ritorno del dollaro nelle tip jar
Cosa diversa è quando ordino di impiedi. Lì non c’è particolare servizio da salvaguardare. In quel caso, quando il cassiere rivolge il tablet verso di me e quello è predisposto per dare laute mance con un click, allora mi fermo è ragiono: clicco su Custom/Personalizza e poi metto un dollaro o due di mancia. In pratica, ricreo la situazione di prima, di molto prima, quando si lasciavano uno o due dollari di mancia nella tip jar, il bottiglione di vetro con qualche dollaro dentro a significare che le mance erano benvenute. Chi sta dietro al bancone capisce quello che faccio e generalmente apprezza. Evidentemente sanno anche loro che il 20% di mancia in quella circostanza sarebbe uno sproposito e che non hanno fatto abbastanza per meritarselo.