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La compagnia alberghiera To Florence Hotels, di proprietà della famiglia Lotti, nasce nel 2010 a Firenze e unisce la passione per la storia e i simboli della propria città con quella dell’Hotellerie.
Il nome “To Florence” esprime già in sé l’invito: “Verso Firenze”, una destinazione che il marchio interpreta attraverso le sue tre strutture, ciascuna dedicata ad un elemento caratterizzante la terra Toscana: “La natura” con il suo verde, si esprime a Villa Olmi: una struttura del diciottesimo secolo, immersa in un parco secolare; “l’acqua del fiume” e la sua energia, sono i tratti caratterizzanti del Mulino di Firenze, un’antica macina del 400 trasformata in un Hotel famoso per la sua unicità e antichità; e infine ecco il Plaza Hotel Lucchesi, situato vicino alle “pietre storiche” e ai più importanti monumenti di Firenze, molti tra i quali visibili dal Roof Top “Empireo”.
“Tre strutture che rappresentano tre modi di vivere Firenze e la Toscana”  sottolinea Sara Morucci, Vicedirettore generale e Direttore commerciale della compagnia “Ciò che contraddistingue To Florence Hotels, è l’impegno costante nel preservare la storicità e l’unicità che permea ogni dettaglio delle nostre strutture. Sebbene ciascun hotel mantenga la propria individualità e charme distintivo, il filo conduttore è quello di un racconto nella tradizione fiorentina che unisce e arricchisce l’esperienza dei nostri ospiti. Siamo orgogliosi di offrire, non solo un soggiorno ad alti livelli ma anche un viaggio nel tempo attraverso secoli di storia e tradizione fiorentina. Ogni hotel della nostra collezione è un tributo alla ricchezza culturale e all’eredità storica di Firenze”.

Ci soffermiamo su Plaza hotel Lucchesi ed il suo “ Segno” by Empireo, la realtà che fa parte di questo gruppo, uno dei fiori all’occhiello del Lungarno fiorentino.
La location, custodita tra la Biblioteca Nazionale, la Basilica di Santa Croce e le sponde dell’Arno, racconta di un luogo senza tempo, dall’eleganza discreta. Accoglie gli ospiti e li catapulta nella storia, tra vetri di Murano e camere con vista, che hanno ispirato artisti e celebrità. Se solo le vie antiche prima, poi alberghi come questi, di sapore antico ma di eleganza senza tempo potessero parlare, racconterebbero delle molteplici figure di di attori, registi e musicisti, degli amanti in fuga in cerca di luoghi discreti, di artisti innamorati della città e di scrittori in cerca di emozioni.
E magari attraverso una camera con vista sulla meraviglia che si manifesta appena aperte le finestre, per cercare ispirazione, per trovare parole immortali che possano consacrare romanzi alla storia. Il Plaza Hotel Lucchesi ha visto tutto questo, racchiude tutto questo, e oggi restituisce agli ospiti l’impeccabilità di un Hotel di Lusso, armoniosamente fusa con la magia e l’energia che permea l’atmosfera, come se si entrasse in un luogo sospeso nel tempo. La storia di nobiltà e bellezza, tramandata nei secoli. 
Con le sue 82 camere e 10 suite, di fianco a Piazza Santa Croce, dove oggi riposano le spoglie mortali di Machiavelli, Alfieri, Foscolo, Galileo, Michelangelo, Rossini, Leon Battista Alberti, e proprio al lato della celebre Biblioteca Nazionale, di fronte al Lungarno della Zecca si aprono i due ingressi discreti e raffinati del Plaza Hotel Lucchesi. Ad accogliere gli ospiti, le due scalinate d’ingresso perfettamente conservate. Dal Bar si accede al Ristorante dell’Hotel il cui nuovo nome è “Segno” guidato dallo Chef Tommaso Calonaci, giovane eclettico ed innovativo,  recentemente chiamato alla guida della brigata assieme al Sous Chef Dario Nencetti.
La sua excalation inizia a a Milano con Davide Oldani, Nel 2016 torna a Firenze dove inizia a lavorare al Ristorante “La Buona Novella” all’interno del Grand Hotel Minerva, per otto anni con ottimi risultati: conseguendo e mantenendo il cappello sulle guide espresso durante gli anni di collaborazione. Nel 2020 vince la selezione centro-sud Italia del concorso “Chef emergente” di Luigi Cremona, arrivando al secondo posto nella competizione.
“Sono chiamato all’interno di questo progetto di accoglienza, a raccontare attraverso i piatti, un’eredità che parte da profonde radici italiane attraversate da un’attitudine rinascimentale che mette al centro la creatività come strumento per esplorare e viaggiare per il mondo del gusto, trovando nuove possibilità- racconta Calonaci- Nonostante un mio piatto possa essere elaborato nella preparazione, al cliente, deve sempre apparire comprensibile ed immediato. “Segno” è il trait d’union tra tutti questi aspetti è il senso di immediatezza e comprensibilità del gusto; la mia è una ricerca di semplicità come ultima delle sofisticazioni. L’immediata comprensibilità dei piatti è quello che guida il mio nuovo menù”.
Una proposta che parte da percorsi di degustazione a cura dello Chef, al menù alla carta, con rivisitazioni di tradizioni e un pizzico di oriente che crea una fusion emozionante al palato.

Piatti semplici, con materie prima genuine che si fondono con la ricerca gastronomica, per allietare i sensi. 

E come non parlare del suo meraviglioso Roof Top? Dalla Concierge all’ultimo piano, è un attimo: i passi si affrettano per ammirare un tramonto mozzafiato, magari accompagnato da un drink e da una piscina che d’estate allieta gli ospiti.
Se il Plaza Hotel Lucchesi potesse davvero parlare, racconterebbe di come David Herbert Lawrence abbia trovato l’ispirazione per scrivere quello che è stato il libro più scandaloso della letteratura inglese del Novecento: l’amante di Lady Chatterly, che ha sconvolto la morale vittoriana degli anni trenta al punto di essere censurato, e racconterebbe di come lo scrittore abbia scelto di posizionare il suo tavolo di fronte alla finestra della sua camera con vista sull’Arno, per trovare la giusta ispirazione per descrivere, in uno dei romanzi più celebri della letteratura anglosassone.
Ed anche il genio Leonardo da Vinci siamo certi direbbe che  “Firenze è una città dove ogni strada è una promessa di bellezza, ogni angolo nasconde un segreto e ogni piazza racconta una storia millenaria. In un hotel di lusso qui, ci si sente non solo ospiti, ma parte integrante di questa straordinaria narrazione.”

E qui, è esattamente così.

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