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Milanese di nascita e catalano di adozione, Guido Dettoni della Grazia è un’importante figura nell’ambito dell’arte contemporanea, conosciuto per la sua straordinaria capacità di unire il visivo al tattile. Da anni residente a Barcellona, Dettoni della Grazia ha coltivato la sua passione per l’arte fin dall’infanzia, viaggiando attraverso vari paesi d’Europa e dell’ Africa occidentale, dove ha avuto l’opportunità di arricchire la sua visione artistica.

La filosofia

Una delle caratteristiche distintive della sua opera è il concetto di “vedere con le mani e toccare con gli occhi”. Questa filosofia si riflette nelle sue creazioni spesso realizzate in condizioni di cecità, che invitano lo spettatore a esplorare il mondo attraverso sensazioni tattili e visive uniche.

L’arte oltre i confini

L’artista ha esposto le sue opere in prestigiose gallerie e istituzioni in tutto il mondo, dall’ Europa all’ Asia, dal Canada agli Stati Uniti e dall’ Australia. Le sue prime mostre risalgono al 1968/1969 in Germania, segnando l’inizio di una carriera ricca di successi e riconoscimenti internazionali.

“Maria”: un’opera di risonanza globale

Una delle opere più emblematiche di Guido Dettoni della Grazia è indubbiamente “Maria“, un’opera che ha suscitato un impatto globale sin dalla sua prima esposizione a Barcellona nel 1998. Quest’opera, caratterizzata da una profonda spiritualità e una straordinaria bellezza artistica, ha conquistato il cuore di numerosi spettatori in tutto il mondo. “Maria” è una testimonianza tangibile della capacità di Dettoni della Grazia di comunicare emozioni universali attraverso il suo lavoro. Installata in più di quaranta cattedrali, chiese e università in diverse parti del mondo, “Maria” continua a esercitare un’influenza duratura, offrendo ispirazione e riflessione a chiunque abbia la fortuna di incontrarla. E’ possibile ammirare questa installazione anche in mostra permanente ad Assisi, nella Chiesa di Santa Maria delle Rose, dove continua a suscitare meraviglia e contemplazione tra i visitatori.

Trasmutazioni: Quando l’arte diventa collettiva

Nel corso degli anni ’70, l’artista ha intrapreso un’importante svolta creativa con il progetto “Trasmutazioni”, il quale ha rappresentato il punto di svolta nella sua carriera artistica, sfruttando il potenziale della condivisione creativa. Dettoni della Grazia ha invitato altre menti a contribuire al processo artistico, dando vita a opere d’arte collettive che vanno oltre la visione individuale. Questo approccio ha permesso all’artista di esplorare nuove idee, concetti e forme espressive, creando opere che riflettono la diversità del mondo che lo circonda.

Handsmatter e il collettivo creativo

Negli anni ’70, Guido Dettoni della Grazia ha riconosciuto che l’arte può diventare un’esperienza collettiva e inclusiva. E’ così nasce il progetto “Handsmatter”, il quale ha permesso di esplorare nuove prospettive, rompendo i confini tradizionali dell’arte e aprendo la strada a una forma di espressione inclusiva e partecipativa. Le opere nate da questo collettivo portano con sè l’energia e la diversità delle mani che lo hanno plasmate, trasmettendo un messaggio di unità e collaborazione.

L’eredità dell’artista

Attraverso le sue creazioni e la sua visione innovativa, Guido Dettoni della Grazia ha trasformato la percezione dell’arte, invitando il pubblico a esplorare il mondo attraverso nuove prospettive sensoriali ed emozionali. L’artista non solo ha arricchito il panorama artistico internazionale con le sue opere, ma ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di essere toccato dalla sua arte. Che sia attraverso le sue installazioni, le sue sculture tattili o le sue performance collettive, l’eredità di Guido Dettoni della Grazia continuerà a ispirare, rimanendo un simbolo di bellezza per le generazioni a venire.

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